Il peperoncino può essere coltivato praticamente ovunque; in campagna, ovviamente ma anche in giardini, terrazzi e balconi cittadini, possibilmente esposti al sole. Si semina da fine febbraio a metà marzo.
Sulla scelta della luna da tempo immemorabile ci sono dibattiti, comunque:
se il peperoncino si semina con la luna crescente, la pianta cresce in fretta, "spiga" in gergo, ma la produzione dei frutti si esaurisce più rapidamente;
con la luna calante la crescita è molto più lenta e la pianta assume una fisionomia più tozza e robusta (sperimentate e decidete).
I semi debbono essere posti in un semenzaio contenente terriccio da semina o torba.
Una volta spuntati, (attenzione, in base al clima il peperoncino può impiegare anche alcune settimane a farsi vedere) attendete che siano alti almeno 10 cm. e trapiantateli a coppia - questa forse è una mia fissazione- ad una distanza di 15 — 20 cm l’una dall’altra.
Se la piantagione è sottoposta a vento forte, legate le giovani piante ad una cannuccia di bambù.
Per le piante di peperoncino cercate, possibilmente, una esposizione al sole ed annaffiate quotidianamente con generosità: la terra deve sempre rimanere umida.
Ci sono dei segnali evidenti, soprattutto per i più esperti, dai quali desumere se gli elementi nutritivi di ogni piante (Azoto, Ferro, Fosforo, Magnesio e Potassio) sono carenti o in eccesso nella vostra piccola piantagione. Potrei dilungarmi su ciascuno di essi, ma in realtà, se ci si attiene a quanto sopra esposto, possiamo evitare di scadere nel fanatismo e possiamo aspettarci dei risultati soddisfacenti.
Fonte: Altrasalute
Nessun commento
Posta un commento