Bhut Jolokia: il peperoncino più piccante del mondo diventa una bomba

Il Bhut Jolokia, il peperoncino più piccante del mondo, colpisce ancora: questa volta, però non in cucina e molto lontano, in India. Pare infatti che, dopo essere già stato utilizzato come base di potenti spray anti-aggressione destinati al pubblico femminile, presto potrebbe diventare una... bomba, e sostituire lacrimogeni e fumogeni nella lotta al terrorismo e nelle operazioni anti sommossa.
Gli scienziati del dipartimento della difesa indiano hanno individuato nel peperoncino Bhut Jolokia (noto anche come Bih Jolokia, "peperoncino velenoso", e Naga Jolokia, "peperoncino Re Cobra") uno spietato strumento per immobilizzare una persona senza ucciderla; si sono appena conclusi degli esperimenti su un tipo di granata a mano che contiene i semi dell'infuocato "peperoncino fantasma" e che sarebbe in grado di minare la respirazione dei terroristi e costringerli ad uscire dai loro nascondigli per non soffocare.
Il vantaggio di un'arma a base di Bhut Jolokia sarebbe soprattutto quello di non lasciare scorie tossiche nell'ambiente, in quanto la capsaicina che ne genera i devastanti effetti non è una sostanza tossica, non è bioaccumulabile e soprattutto, una volta diluita nell'aria o nell'acqua (più di un milione di volte, però!), arriva a non essere più nemmeno percepibile dalla maggioranza delle persone.
In India il Bhut Jolokia è utilizzato già da tempo come repellente contro insetti e animali, e addirittura per tenere lontani da edifici e centri abitati gli elefanti selvaggi: basta infatti cospargere i muri con abbondante "peperoncino fantasma" per tenere alla larga anche il pachiderma più infuriato...

COLTIVAZIONE PEPERONCINI: SEMINA, TRAPIANTO, COLTURA.

I peperoncini, appartenendo alla famiglia delle solanacee, hanno bisogno di molto sole e calore, (come tutti gli ortaggi che appartengono a questa famiglia) e per germinare i semi, hanno bisogno di una temperatura costante, ripeto costante, di almeno 24-26 gradi, se si abbassa la temperatura, si arresta il ciclo di germinazione, con relativa, probabile perdita dei semi.
Il periodo di germinazione, varia in base alle condizioni ambientali, e può anche durare dalle 3 alle 4 settimane, a volte anche di più (più alta è la temperatura, minore è il periodo di germinazione dei semi). Il periodo ottimale per la messa a dimora dei semi, è dai primi di marzo in avanti, quando appunto la temperatura comincia a diventare ottimale, ma può anche essere effettuato a gennaio-febbraio ma in ambiente coperto e riscaldato, specialmente al nord, fino a maggio.
Da giugno in avanti è sconsigliato, specie per le varietà hananero e naga che, avendo una crescita lenta, dalla messa a dimora dei semi alla completa maturazione, devono passare più di 5 mesi.
Per la messa a dimora dei semi, usare piccoli vasi, volendo si possono usare anche dei bicchieri di plastica da pic nic usa e getta, ai quali praticare sul fondo, 4 o 5 forellini per evitare il ristagno dell'acqua, riempirli di terra sciolta, friabile e permeabile, oppure usare torba già preparata che si può trovare nei negozi di piante o nei supermercati, volendo si può anche miscelare 50% sabbia e 50% torba, così quando i semi incominceranno a mettere le radici, queste possano espandersi facilmente. Una volta riempiti di terra o di torba i vasi innaffiare per bene con acqua, e, alla profondità di 0,5 - 1 cm. mettere a dimora un seme per ogni vaso e coprirlo tenendo presente che, per ottenere ottimi risultati, solitamente il seme va interrato almeno il doppio del suo diametro, e tenere costantemente umido il terreno, poi quando la sabbia o la torba in superficie è asciutta, irrigarli, e per farlo, usare un nebulizzatore, (del tipo di quelli che usano le casalinghe per spruzzare i vetri e pulirli) così si evita di far saltare il seme fuori dalla sabbia, ed attendere che le piantine si facciano vedere, e, quando raggiungeranno un'altezza di almeno 10 cm. ed avranno dalle 6 alle 8 foglioline, e le condizioni ambientali lo permettono, si può effettuare il trapianto, altrimenti effettuare il reinvaso in vasi più capienti con tutto il pane di terra così si evita di mettere a nudo le radici e non subiranno il trauma del trapianto ed irrigarle. Ricordarsi sempre di effettuare il trapianto nel tardo pomeriggio, così avranno tutta la notte per assorbire l'acqua di cui hanno bisogno, ed adattarsi alla nuova dimora. Se l'operazione di trapianto viene effettuata di giorno, le piantine rischiano, anzi, saranno sicuramente bruciate dal sole, continuare ad irrigarle quando lo richiedono, di solito ogni 4 o 5 giorni, o in base alle condizioni ambientali.
Quando le piantine incominceranno a crescere, per ottenere buoni frutti, eliminare i getti secondari, i cosiddetti succhioni, che sottraggono nutrimento alla pianta e conservare il fusto principale che, crescendo, si svilupperà diramandosi e formando un alberello, poi, quando saranno più sviluppate, e prima della fioritura, effettuare una leggera concimazione usando, per chi riesce a procurarselo, del fertilizzante organico (letame) che è il fertilizzante non plus ultra, in quanto contiene oltre ai 3 elementi principali cioè azoto fosforo e potassio, anche moltissimi microelementi, oppure usare dello stalattico già preparato che si può trovare nei garden o anche nei grossi supermercati, attendere la crescita delle piantine, la fioritura, irrigandole quando lo richiedono, ed infine la maturazione dei frutti.
Per chi li coltiva in vaso, consiglio di usare vasi di almeno 30 cm. di diametro ed altrettanti di profondità, in quanto, più le radici hanno spazio per espandersi, più la pianta cresce rigogliosa producendo così ottimi frutti, altrimenti si otterranno piante piccole, quasi tipo bonsai, che produrranno piccoli frutti.

Il Lato Piccante Della Vita

Tabasco, chili, paprika, kiruchi, santaka, pickeenu, mircha, rocotillo, peparussi: ecco mille modi per dire peperoncino. Questa pianta appartiene alla famiglia delle Solanacee. Nelle nostre zone si semina in primavera, fiorisce all'inizio dell'estate e fino all'autunno si copre di bacche variopinte.

In natura ci sono diverse qualità di peperoncini:

- Campana: pianta poliennale che cresce anche oltre i due metri. I suoi frutti dalla caratteristica forma a "campana", sono grandi circa cinque centimetri ed hanno un sapore piuttosto delicato.
- Blueberry: cresce in cespugli alti non più di un metro. Le sue bacche sono lunghe non più di due centimetri, di colore verdi o blu cupo quando sono acerbe.
- Arlecchino: i frutti della pianta crescono in cespugli piuttosto bassi e assumono un colore cha va dal viola, all'arancione al rosso a seconda della maturazione. Sono molto piccanti e sono molto usati come pianta ornamentale.
- Habanero: è il re dei peperoncini. Nasce in Messico e nei Carabi in piccoli cespugli. E' considerato il peperoncino dal sapore più forte. Quando è acerbo assume un colore verdastro e diventa arancione quando è maturo.
- Alba: la bacca raggiunge i cinque centimetri, è di media piccantezza e da acerba assume un colore giallo limone. La pianta rifiorisce spesso e viene usata anche per composizioni floreali.

La sostanza contenuta nel peperoncino, utile dal punto di vista medico è la capsaicina: questa bacca contiene anche flavoidi, carotenoidi, vitamine B, Pp, E, C, acidi organici e proteine.
La capsaicina ha la capacità di ridurre la trasmissione dello stimolo doloroso: applicandola più volte sulla parte sofferente infatti produce la desensibilizzazione dei neuroni sensoriali. Alcuni maestri orientali, della disciplina "ayurvedica", usano il peperoncino in polvere per eseguire dei massaggi che riscaldando il corpo eliminando lo stress.

Esperimenta anche tu le proprietà del peperoncino.

Hai spesso i piedi freddi? Spargi alcuni granelli di peperoncino nelle scarpe e nei calzini, all'interno di esso si diffonderà una piacevole sensazione di caldo (attenzione però a non spargerne in eccesso, sentiresti troppo calore e bruciore).

Vuoi nutrire il cuoio capelluto e rendere i capelli più morbidi ? Prova a fare una maschera di licania arborea e peperoncino. Questo tipo di maschera ha una formulazione ricca con effetto nutriente e ristrutturante. E' consigliata su tutti i tipi di capelli, in particolare su quello sfibrati e inariditi da permanenti e tinture. L'azione dei derivati del cocco, la litania, donano morbidezza, pettinabilità e volume anche sui capelli difficilmente trattabili: applicane una minima quantità sui capelli lavati e tamponati, massaggiali delicatamente e attendi due minuti prima di risciacquare. Asciuga i capelli a calore moderato.

Se hai acquistato questo frutto fresco e vuoi conservarlo, ecco come devi fare.
Per mantenere tutto il suo profumo e l'aroma, ricorda di non tenerne una scorta troppo grande poiché questa bacca dopo un anno non riesce più a mantenere inalterate le sue principali caratteristiche. Surgelandolo riuscirai ad conservare quasi totalmente le caratteristiche del peperoncino fresco, tranne naturalmente la compattezza della polpa che viene a perdere la sua naturale croccantezza. Chiudilo all'interno dei normali sacchetti di plastica in commercio, dai quali avrai fatto uscire l'aria. È un sistema perfetto per chi predilige il frutto fresco da tagliare a pezzettini per prelibati spaghetti al pomodoro o su dello spezzatino con patate.

Preferisci conservarli sottolio? La procedura è semplicissima: puoi utilizzare sia i peperoncini freschi che quelli secchi. Prendi un barattolo di vetro, con il coperchio a vite, riempilo per un quarto del volume di peperoncini tagliandoli in pezzi grossi. Aggiungi olio extra vergine di oliva fino a riempire il barattolo e
lascia riposare il tutto per almeno due mesi così l'olio si impossesserà dell'aroma e di tutte le altre proprietà del peperoncino: usalo a crudo, su insalate, carni e formaggi stagionati.
Fonte: peperoncino.org

Grado Di Piccantezza Dei peperoncini

I peperoncini come ben noto hanno diversi gradi di piccantezza. Nel tempo si sono cercati dei metodi per mettere in graduatoria le varie specie di peperoncini. In questa ricerca si è cimentato un chimico americano che nel 1912 ha elaborato un metodo soggettivo basato sulla percezione organolettica di alcuni assaggiatori. Tale metodo misura il grado di piccantezza in unità Scoville dal nome del suo inventore. Il grado di piccantezza è principalmente dovuto alla quantità di capsaicina presente nei frutti. Il grado di piccantezza è anche determinato dalle condizioni in cui è coltivata la pianta.
Uno stralcio della classifica che scaturisce dal Test di cui sopra è la seguente:
16.000.000 Capsaicina pura
350.000-580.000 Habanero Red Savina
100.000-350.000 Habanero
100.000-325.000 Scotch Bonnet
100.000-200.000 Jamaican hot
50.000-350.000 Rocoto
30.000-50.000 Cayenna - Piquin - Aji - Tabasco
5.000-23.000 Serrano
2.500-8.000 Jalapeno
1.000-2.000 Poblano
100-500 Peperone

Qual è il peperoncino più piccante del mondo?

Fino al 2006 il peperoncino più piccante del mondo, come riportato nel Guinness Book of World Records (a partire dai primi anni 90), è stato l'Habanero Red Savina. Il suo "grado di piccantezza", misurato secondo la scala Scoville è 577.000 unità.
A partire dal 2007 l'habanero è stato spodestato da un peperoncino indiano nato da un'ibridazione naturale inter-specie, il Naga Jolokia, conosciuto anche con i nomi di Bhut Jolokia, Ghost Chili, Ghost Pepper, Naga Morich, Bih Jolokia, ecc. I test in laboratorio sul DNA della pianta hanno mostrato che gran parte dei suoi geni appartengono alla famiglia capsicum chinense, mentre alcuni derivano dalla famiglia capsicum frutescens.
I numerosi nomi con cui il peperoncino viene soprannominato derivano dalla sua piccantezza estrema e dalla regione geografica da cui si è appresa inizialmente l'esistenza dei primi esemplari:
Jolokia è il termine con cui nella provincia di Assam viene chiamato tutto il genere capsicum (il peperone)
Naga in sanscrito significa "Re Cobra" (il cobra è un serpente piuttosto diffuso in tutto il nordest dell'India).
Bih significa veleno, quindi Bih Jolokia potrebbe essere tradotto come "peperoncino velenoso", a causa della piccantezza estrema.
Bhut significa fantasma, causa principale del soprannome "Ghost Pepper" usato spesso nel mondo occidentale in riferimento al Naga Jolokia.

Scala Scoville
Nel 2000 alcuni test in laboratorio eseguiti per conto del Defence Research Laboratory indiano portarono a una misurazione di 855.000 unità Scoville.
Nel 2004 altre misurazioni successivamente riportate ufficialmente nel libro 2007 dei Guinness dei Primati portarono al record assoluto di 1.041.427 unità Scoville, quasi il doppio rispetto all'Habanero Red Savina.
Giusto per curiosità, il Bhut Jolokia, oltre che per i tradizionali e pericolosi impieghi gastronomici ha trovato spazio nel campo delle granate a mano: gli scienziati del dipartimento della difesa indiano hanno individuato nel peperoncino un letale strumento per immobilizzare una persona senza ucciderla...

Ravioli con funghi al peperoncino fresco ed erbe aromatiche

INGREDIENTI per 2 persone:
4 cucchiai di Olio extra vergine di oliva, 2 Peperoncini freschi, 2 cucchiai di Parmigiano grattugiato, 1 spicchio di Aglio, 1 confezione di Ravioli con funghi porcini , 1 ciuffetto di Erba cipollina, 1 rametto di Timo, 1 cucchiaio di prezzemolo tritato
Preparazione
Tagliare in piccoli pezzi il peperoncino. Rosolare l’aglio in una padella con 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, aggiungere il prezzemolo, il timo e una parte dell’erba cipollina triturata, togliere dal fuoco. Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente e salata per ¾ del tempo indicato sulla confezione, scolarla e versarla nella padella, aggiungere qualche cucchiaio d’acqua di cottura e cuocere per 2 minuti, fino ad ottenere una salsa cremosa. Spolverare con il parmigiano e guarnire con erba cipollina.

Crostata Del Diavolo

Ingredienti:
300 gr. di farina; 150 gr. di burro; 150 di zucchero; due tuorli di uova; un uovo intero; un cucchiaio di lievito per dolci; scorza di limone grattugiato; 150 gr. di marmellata di arance; 100 gr. di confettura di peperoncini; 100 gr. di mandorle pelate; 50 gr. di zucchero a velo.
Preparazione:
Lavorate il burro con lo zucchero aggiungendo i due tuorli, l'uovo intero e la scorza di limone grattugiato. Successivamente unire lentamente la farina e il lievito fino ad arrivare ad un impasto omogeneo. Con una metà "foderate" la teglia dopo averla imburrata cospargendola con uno strato di marmellata di arance e aggiungendone sopra un altro di confettura di peperoncini. Ricoprite la teglia con l'altra metà dell'impasto al quale avrete aggiunto precedentemente le mandorle tritate. Cuocete in forno caldo per almeno mezz 'ora e servite dopo aver spolverato di zucchero a velo.
La confettura di peperoncini è facilmente reperibile nelle migliori gastronomie.
Fonte: peperoncino.org

Pennette alla diavola

Ingredienti della ricetta:
350gr pomodori pelati
100gr pecorino grattugiato
400gr pennette rigate
cipolla rossa
2 peperoncini secchi piccoli
basilico
8 cucchiai olio extra oliva
sale grosso


1)Portare a bollore una pentola d'acqua,salare e versare la pasta

2)In una padella larga versare l'olio e riscaldarlo per 2 minuti a fuoco medio. Mettere poi 2 fettine sottili di cipolla, farla soffriggere e buttare nella padella i pomodori precedentemente schiacciati grossolanamente con una forchetta.

3)Far cuocere per un paio di minuti, salare e mettere i 2 peperoncini sminuzzati; girare il tutto e cuocere a fuoco medio senza coperchio per 8 minuti. Quando la pasta è cotta, scolarla bene e versarla nella padella.

4)Condire subito con il pecorino e mescolare delicatamente il tutto a fiamma bassissima per 2 minuti. Mettere qualche fogliolina di basilico,rigirare ancora una volta e servire.

Zucchine Ripiene All’araba

Ingredienti : 1000 G Riso Sale 15 Zucchine Grandi 2 Peperoni 300 G Carne Di Manzo Tritata Peperoncino In Polvere Chiodi Di Garofano Pestati Passato Di Pomodoro

Preparazione:
Mettere abbondante riso in acqua e sale (dovrà starci mezz’ora). Levare un’estremità alle zucchine e svuotarle, lasciandone solo un involucro sottilissimo. Conservare i ‘tappi’ ed anche qualche rondella, che servirà a tappare i peperoni. Svuotare anche i peperoni, togliendone il picciolo ed i semi, e lasciando il solo buco attorno al picciolo. Impastare il riso del punto, scolato, con carne tritata (di manzo), peperoncino in polvere e chiodi di garofano pestati. La dose da noi usata è stata di 300 g di carne per un chilo di riso, a sufficienza per riempire una quindicina di grosse zucchine ed un paio di peperoni. Riempire zucchine e peperoni con il composto e tappare con i tappi vegetali, eventualmente ritagliandone via un pezzettino (i tappi si dovranno incastrare, ma non dovranno chiudere perfettamente, in modo da lasciar entrare il brodo). Disporre sul fondo di una grossa pentola un po’ di ossa da brodo (da ricoprirne il fondo). Disporre zucchine e peperoni nella pentola, sopra le ossa, con le aperture verso l’alto. Coprire con acqua e pomodoro (2/3 di acqua ed 1/3 di passato di pomodoro); aggiungere aglio (uno spicchio, tagliato a pezzi non troppo piccoli, ogni tre zucchine) e menta. Schiacciare il tutto nella pentola con un piatto, mettere sul fuoco e lasciar bollire lentissimamente per una mezz’oretta. Scolare le zucchine, aprirle a metà nei piatti, bagnare il ripieno con una mestolata del brodo di cottura. Il brodo avanzato può benissimo servire per un’eccellente zuppa, con crostini di pane fritti.

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